Dannatamente Tua è un romanzo scritto da
Ilenia Di Carlo facendo leva su di un'ottima conoscenza del genere soprannaturale-adolescenziale e mettendo in campo un’ironia che ci ha ricordato due vecchie – ma sempre divertenti - serie televisive: “Buffy the vampire slayer” e "Charmed", da noi tradotta come "Streghe".
Ilenia Di Carlo è tutt’altro che impreparata, come spesso – ahinoi – invece succede a molti autori di questo genere oggidì popolare. Vanta un buon lessico (laddove questo genere tende a violentare la lingua) e sa cosa può piacere al pubblico cui si rivolge.
Raccontiamo la storia senza tradire il finale: una ragazza dotata di poteri soprannaturali (è una strega chiamata Allyson; l’ambientazione è a stelle e strisce) s’infatua di un ragazzo bello e tenebroso;
tenebroso nel senso letterale.
E’ vero: non sembra esservi molta carne al fuoco, però l’autrice riesce a rendere la lettura gradevole (ovviamente, se piace il genere).
A noi sembra che questo libro denoti una forte passione per la scrittura di tipo “fantasy”. La passione ha fatto nascere indubbie capacità e l'autrice sembra poter approdare a un pubblico più ampio.
Quello che secondo noi va migliorato (probabilmente già nel secondo volume della saga, visto che ci sembra che i personaggi abbiano ancora qualcosa da dire):
- La stregoneria della protagonista è una caratteristica che va e viene nel racconto. Fa un po’ fatica a emergere, poi scompare, poi diventa protagonista. A noi verrebbe da pensare che, se uno avessse poteri magici, questi diventerebbero predominanti nella sua esistenza. Nel romanzo della Di Carlo, solo dopo trenta pagine si scopre che la protagonista è una strega. Per noi questa è una circostanza che andrebbe raccontata immediatamente.
- La trama andrebbe farcita con elementi che permettessero al romanzo di stagliarsi più prepotentemente sulla massa di letteratura “fantasy” che quasi ci sotterra in questa era. Non sapremmo dare suggerimenti precisi a riguardo ma... per esempio, la strega non deve necessariamente avere (per poi nascondere) il libro degli incantesimi. Suggeriremmo alla Di Carlo di azzardare l'allontamento dai cliché ed escogitare qualche espediente che possa rendere più singolare l’esperienza del lettore.
Le nostre impressioni (il giudizio può essere uno dei seguenti: da migliorare / sufficiente / buono / ottimo)
Profondità personaggi: buono
Originalità: sufficiente
Scorrevolezza: buono
Proprietà lessicali: ottimo