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Claudia Durastanti: A Chloe, Per Le Ragioni Sbagliate

Ecco l'immagine del libro di Claudia Durastanti
Note Libro
1a edizione: Venezia, 2013
Versione recensita: Marsilio 2013
ISBN 9788831716703, 320 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 7,5

Premessa

Il secondo romanzo di Claudia Durastanti, A Chloe, Per le Ragioni Sbagliate, palesa lo stato di grazia della giovane scrittrice italiana nata negli Stati Uniti (più precisamente a Brooklyn, un borough che - un po’ come tutta New York - fa storia a sé nel Paese nordamericano).

Claudia Durastanti ha a disposizione l’arma a nostro avviso determinante per diventare validi scrittori ed evolversi come tali: un'immaginazione esemplare doviziosamente asservita all’appagamento del fruitore dell’opera. Le 320 pagine di questo testo (non che il romanzo d’esordio fosse più breve) sono piene di pensate e dettagli che si rincorrono e che rendono complice il lettore.  

Trama

Siamo sempre a Brooklyn, un lustro prima che gli smartphone e i siti di networking facessero irruzione con un piede di porco nell’esistenza degli esseri umani. A Brooklyn nasce una storia d’amore fra una ragazza dalle inclinazioni autolesioniste, la Chloe del titolo (non ci è dato sapere quanto la consonanza “Cl-Chl” fra i nomi della scrittrice e della protagonista rappresenti una proiezione) e il giovane Mark, che appare più equilibrato ma che si scopre pian piano provenire da un contesto familiare piuttosto bizzarro, il quale forse gli ha donato l’empatia necessaria per afferrare e apprezzare Chloe.

  Qui non anticiperemo come la vicenda affettiva vada a finire; segnaliamo esclusivamente che - come si verifica in quasi ogni storia d’amore importante - i due protagonisti maturano e comprendono meglio se stessi e chi sta loro accanto.

  Chi ama le trame articolate e i colpi di scena (benché qualche sorpresa - soprattutto grazie alla madre del protagonista maschile - arrivi) non troverà grande appagamento in questo libro; chi invece è interessato alle emozioni, agli stati d’animo - e alle diverse interpretazioni di questi - saprà gioirne. La focalizzazione del testo sui personaggi sfavorisce, alla fine dei conti, la trama, che non è dinamicissima. Alternativamente si può affermare: la trama di questo testo non potrebbe essere molto dinamica, altrimenti non sarebbe possibile soffermarsi sulle sfaccettature dei protagonisti.
voto trama: 7,0

Personaggi

Si potrebbe speculare che, in un testo che si intitola A Chloe, per le Ragioni Sbagliate, vi sia un protagonista che rubi la scena a tutti gli altri. Così non accade nel testo di Chiara Durastanti: tutti i personaggi (a partire da Mark, che ha carattere e modi di fare misteriosi e suggestivi) vengono spremuti e sfruttati fino in fondo ai fini della comunicazione scrittore-lettore.

Claudia Durastanti è attenta a non lasciare al caso le motivazioni dei protagonisti: per alcuni di essi è ricostruito un pezzo di albero genealogico, a vantaggio di  un’analisi psicologica che però rimane raffinata e non viene mai sbattuta in faccia al lettore. Per altri interpreti del testo c’è meno spazio, ma le loro scelte non paiono mai fortuite (un esempio su tutti è ancora la madre del protagonista maschile, la quale cerca la prassi coniugale perché spaventata dalla propria fissazione con un certo tipo di violenza). Non si tema però di trovarsi davanti a un trattato psicologico piuttosto che a un romanzo: c’è un ottimo equilibrio fra quello che Claudia Durastanti esprime e quello che si evince dai comportamenti dei suoi moderni eroi. 
voto personaggi: 7,5

Stile

La pagina di Claudia Durastanti usufruisce della grande inventiva dell’autrice, la quale non è mai a corto di ispirazioni e ideuzze che rendono la narrazione fluida e stuzzicante. Quando racconta un episodio, l’autrice non si limita mai al rapporto di causa effetto “A, dunque B”: ci si trova frequentemente di fronte a una terzina “A, dunque B, però C.” Questo periodo “C” è di tono opposto rispetto a quello principale. Tali felici susseguirsi di bivi, di negazioni e di contraddizioni è ciò che - a nostro parere - contrassegna le scritture importanti. Per esempio, uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi, “Comma 22”, è tutto incardinato su queste incessanti e comiche opposizioni: “il texano era una persona gradevolissima” > “in capo a pochi giorni lo odiavano tutti”.

A nostro avviso, Claudia Durastanti avrebbe le capacità per scrivere un grande romanzo farsesco; chissà che un giorno questo genere non rientri nelle sue corde emotive. Il testo si avvantaggia anche di una certa varietà di linguaggio, forse conseguente alla  circostanza che la scrittrice ha vissuto l’infanzia sia in USA sia in Italia. Chloe risponde un po’ alle critiche di Tim Parks, secondo cui gli scrittori europei si stanno colpevolmente e mestamente “americanizzando”. E’ possibile che l’influenza a stelle e strisce, più che isterilire la narrativa italiana, la renda più variata?
voto stile: 8,0

Note Finali

Al momento di scrivere questa critica, Claudia Durastanti non ha neanche trent’anni, ma ha già prodotto due romanzi che esibiscono talento e passione. Dopo aver letto il suo testo, ci è spiaciuto constatare che in libreria (il Libraccio dei Navigli) fosse un po’ nascosto: visti i temi trattati e la relativa facilità di lettura, A Chloe potrebbe diventare un caso letterario, innanzitutto fra i ventenni e i trentenni interessati a capirsi (non che i quarantenni non ne abbiano bisogno: ne hanno solo meno voglia). Crediamo che Marsilio potrebbe sforzarsi maggiormente per promuovere questo volume à la best-seller.
Voto finale: 7,5
Foto Claudia Durastanti
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