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Neil Young - Il Sogno di un Hippie

Copertina de Il Sogno di un Hippie
Note Libro
1a edizione: New York 2012
Titolo originale: Waging Heavy Peace
Versione recensita: Feltrinelli 2013
Traduzione: Marco Grompi, Davide Sapienza
ISBN 9788807491382, 448 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 6,67

Premessa

Quest'autobiografia è scritta con grande spontaneità e grande impulso, come ci si aspetterebbe dall'autore e protagonista. Per questa ragione, è facile che piaccia molto alle persone che già conoscono e apprezzano lo stile sanguigno di Neil Young e convinca meno chi si avvicina al libro per conoscere la poetica dell'artista canadese. Questa premessa è necessaria perché questo sito prova a valutare imparzialmente i testi che presenta, ma in questo caso avrà qualche difficoltà. L'apprezzamento per il cantautore è grande (si può addirittura parlare di affetto) quindi si parte prevenuti positivamente verso questo scritto piuttosto esotico.

Trama

Difficile vivere nel mondo libero (pun intended) e non sapere chi sia Neil Young. Si tratta di un cantautore che ha saputo creare un suo stile caratteristico ed efficace (una fusione eccitante di rock, country e crooning) pur non avendo ricevuto o desiderato alcuna educazione musicale (in più parti della biografia Neil ricorda, perfino con orgoglio, propri pezzi famosi registrati con assoli di chitarra "completamente ciccati", o duetti in cui la propria voce creava qualche imbarazzo).
Questo testo ricalca, come dicevamo nella premessa, lo stile di Young: non è strutturato, salta di palo in frasca, non si capisce perché lo abbia scritto in totale disprezzo della cronologia, eppure si legge con grande voracità, come si riascolterebbe "Like a Hurricane" (esempio non casuale: è il pezzo che Young ricorda come essere stato danneggiato dalla propria incapacità chitarristica - pur risultando, nota del recensore, un capolavoro rock).

Neil, incoraggiato dalla madre, comincia a scrivere canzoni da ragazzino. Negli anni '60 le suona nelle taverne del Paese natale, il Canada, e pian piano in quella che sarà la Terra d'adozione, gli USA. Questo non si legge a pagina uno: la disposizione in ordine cronologico non è il forte di questa biografia. Per conto nostro, non siamo riusciti a capire con quale ordine Neil Young intendesse presentare gli avvenimenti della propria vita. Le sue ultime esperienze (fra cui la creazione di una piattaforma di diffusione di musica in formato extra-qualità da contrapporre a CD ed mp3, chiamata prima PureTone e poi Pono) vengono raccontate al principio del testo; gli inizi della carriera sono più o meno a tre quarti.

In nessun momento del racconto è possibile dire con certezza con quale gruppo Neil stesse suonando, con quale moglie stesse, quanti figli stesse crescendo, in quale ranch stesse vivendo, quanti dischi avesse pubblicato. Come avvertivamo nella premessa, dal canadese non ci si poteva aspettare altro.
voto trama: 8

Personaggi

Neil è uno dei personaggi di questa autobiografia ma non è l'unico. È un autore altruista, nonché un uomo empatico. Protagonisti della biografia al pari del canadese sono:
- i membri della sua famiglia (avi, coniugi, figli) cui fa costante riferimento per descrivere il fluire quotidiano dei suoi giorni. A questo proposito può essere interessante parlare di come Neil Young racconti degli handicap (uno invalidante) di due dei tre figli. Il canadese parla dei figli disabili con un entusiasmo tanto naturale quanto imbarazzante (imbarazzante per il resto del mondo che non guarda all'handicap con la stessa purezza);
- i musicisti con ci ha collaborato, che considera artefici della sua arte non meno del proprio genio sfrenato;
- come ovvio, le note, che - a detta dell'autore - sono riprodotte in maniera sempre meno fedele causa nuove tecnologie attente alla quantità più che alla qualità (da qui nasce l'iniziativa Pono)
voto personaggi: 8,5

Stile

Questa biografia, dicevamo, è scritta atipicamente. Se la si legge per avere maggiori informazioni sulla vita dell'autore, o sul perché di certe scelte musicali, si sbaglia. Alla fine del testo ne si sa quasi meno di prima. Si viene investiti da una mole di sensazioni più che di informazioni. L'esperienza è piacevole, ma fino a un certo punto. Quando si viene trascinati impietosamente e impetuosamente fra le decadi nell'impulsivo flusso mentale dell'autore, ci si ritrova disorientati e ci si trova a desiderare un po' di struttura in più.
voto stile: 3,5

Note Finali

Se amate la musica di Neil Young, amerete quest'autobiografia e vi sentirete ancora più vicini all'autore canadese. Se la leggete PER conoscere Neil Young, rimarrete delusi. Forse si poteva trovare un compromesso, un termine che probabilmente non fa parte del vocabolario del canadese... E, in ragione della sua carriera, non si può dire che sia un peccato.
voto finale: 6,67
Foto Neil Young
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