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Donna Tartt: Il Cardellino

Ecco l'immagine del libro
Note Libro
1a edizione: New York 2013
Versione recensita: Rizzoli 2014
ISBN 978-8817072380, 892 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 5,67

Premessa

Un’autrice che abbiamo amato molto grazie ai primi lavori, Donna Tartt ha scritto - dopo parecchi anni di silenzio - un testo, Il Cardellino, che non funziona molto bene in nessuno dei generi che vi si intrecciano. E’ una specie di bildungsroman, un romanzo di formazione, ma presenta elementi di racconto d’azione e mystery.

Benché il libro sia molto lungo, sembra che i due temi siano trattati entrambi con insufficienza. Il Cardellino soffre di un editing troppo poco aggressivo: molte porzioni sono ripetitive e i dettagli che riportano non portano il lettore a capire meglio i personaggi e le loro evoluzioni.

Trama

Theo, il giovane protagonista, perde la madre in un attentato in un museo d’arte di New York. Immediatamente dopo l'esplosione, Theo – frastornato – prende con sé il famoso dipinto che dà il titolo al libro. Rimasto solo, il protagonista deve confrontarsi con una città generosa economicamente ma non affettivamente, che cerca di aiutarlo senza capirlo. Mentre si segue la crescita di Theo, la trama cambia e diventa un romanzo d’azione grazie alla (o per colpa della) sorte del preziosissimo quadro rubato da Theo. Seguono intrighi internazionali e sparatorie che non aspettano altro che diventare un film à la Talento di Mr. Ripley.
voto trama: 6,0

Personaggi

Per essere un bildungsroman, questo testo non va sufficientemente a fondo nello studio dei protagonisti. Theo è definito dall’assenza della madre e dallo stress post-traumatico; raramente è definito dalla presenza di un’idea. Figura più interessante è quella di Boris, un piccolo mascalzone di origini est-europee dal carattere stravagante e molto più furbo di quanto il lettore possa in un primo momento pensare. Altri personaggi sono invece un po’ stereotipati: il padre di Theo è uno sfortunato un po’ troppo sfortunato e la sua nuova compagna è una specie di oca, in contrapposizione esasperata con la madre di Theo, che somigliava troppo a una moderna Audrey Hepburn. Ci sarebbe piaciuto vedere tinte meno forti nel descrivere la gente.
voto personaggi: 5,5

Stile

E’ indubbio che Donna Tartt sappia fare il proprio lavoro. La prima parte del romanzo, quella dedicata all’attentato, è scritta davvero bene. Poi però lo stile si annacqua e l’autrice del Cardellino si dilunga in particolari delle avventure di Theo & Friends che non solo non sono interessanti, ma risultano in alcuni punti davvero poco credibili. Si deve fare davvero uno sforzo per ritenere verosimile l’intrigo internazionale che Theo scatena. Non abbiamo capito perché la scrittrice abbia voluto mescolare due generi così diversi (romanzo di formazione e intrigo), ma questo non giustifica la lunghezza.
voto stile: 5,5

Note Finali

Questo volume potrebbe risultare gradevole sia agli amanti dei romanzi di formazione, sia a chi ama gli intrighi. Nel Cardellino sono presenti entrambi le componenti. Del resto c’è il rischio che entrambi i tipi di lettori trovino insufficiente, nell’economia del libro, la parte di propria competenza.

Donna Tartt è stata molto coraggiosa a produrre un testo con queste caratteristiche. Questa volta il risultato non è stato stavolta glorioso ma il futuro potrebbe riservare maggior fortuna.
Voto finale: 5,67
Foto Donna Tartt
D. Tartt su Wikipedia (foto NY Observer) »
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