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Zadie Smith: NW

Ecco l'immagine del libro
Note Libro
1a edizione: Londra 2012
Versione recensita: Mondadori 2013, Traduzione di S. Pareschi
ISBN 9788804624486, 353 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 7,5

Premessa

Zadie Smith ha raggiunto un grande consenso di pubblico in giovanissima età con “Denti Bianchi”, un testo che raffigurava con humor incisivo i disagi degli immigrati asiatici in UK. Quel romanzo, un po’ come tutti i libri di successo scritti in età molto giovane, ha rappresentato per anni una pietra di paragone difficile da pareggiare sia per la critica sia probabilmente per la stessa autrice. Ci sembra che, dopo anni di assenza dalla scena letteraria, con “NW” Zadie Smith abbia dimostrato di essere ormai capace di proporre materiale nuovo e valido. “NW” ha uno stile agevole e originale, felicemente slegato dal testo che aveva reso rapidamente famosa la giovane scrittrice. Il nuovo racconto è (a parte qualche incidente di percorso di cui parleremo dopo) convincente sia nella trama sia nei personaggi.

Trama

Il libro evoca le intersezioni fra i percorsi esistenziali di alcuni individui finiti a vivere in un quartiere a Nord-Ovest di Londra (da cui appunto il titolo NW), dal quale proviene la stessa scrittrice. Si tratta di una zona (come molte nella capitale britannica) dove le etnie si mescolano adesso con armonia adesso con astii e gelosie, e dove non si capisce mai se le difficoltà economiche siano un minimo comune multiplo o un massimo comun denominatore.

Un po’ come accade in un altro libro ambientato a Londra, “La Signora Dalloway”, intraprendendo la lettura si comprende come le vite dei protagonisti, dapprima scollegate, siano ineluttabilmente intrecciate. Il quartiere londinese pare un modello in scala dell’intero spazio umano: molto di quel che accade appare dapprima casuale ma, leggi leggi, nulla di quello che i personaggi compiono è davvero slegato da quello che fanno gli altri. Le concatenazioni risultano molto naturali per quasi tutto il libro, tranne nel finale, che ovviamente non riveleremo se non accennando al fatto che lascia un po’ confusi perché l’autrice dà per scontato un nesso che al lettore non era mai stato suggerito.
voto trama: 7,0

Personaggi

Zadie Smith è un’attenta osservatrice della natura umana. Plasma personaggi diversi fra di loro ma tutti persuasivi. Le interazioni, amicali e affettive, sono plausibili. Solo il sesso viene raccontato in maniera troppo romanzata o addirittura artefatta (un esempio su tutti: la riflessione sulla tipologia del primo rapporto fra la protagonista irlandese e il marito francese) ma, in generale, i personaggi risultano verosimili come abitanti del quartiere le cui nuance l’autrice dimostra di conoscere molto bene.
voto personaggi: 8,0

Stile

Il testo strizza l’occhio al postmodernismo, come accennavamo in premessa. Non c’ è un unico stile di racconto: alcune parti sono raccontate in maniera classica in terza persona; altre sono divise in veloci capitoletti brevi; altre propongono elementi visuali. I diversi stili rappresentano efficacemente la varietà delle vite vissute nel quartiere ma il volume non appare mai sconnesso. La Smith trova sempre il punto in cui le storie e gli stili si possono ricongiungere per formare un quadro privo di sbavature.
voto stile: 7,5

Note Finali

Zadie Smith dimostra che nei sette anni di stasi letteraria è cresciuta molto come persona e come artista. Le due figure (persona e artista) sono e andrebbero considerate come svincolate. Quest’autrice sa fotografare molto precisamente le interazioni quotidiane; percepiamo dunque che le ha evidentemente vissute e capite e ci va di dire che ci troviamo di fronte a un gradevolissimo connubio di crescita personale e narrativa.
voto finale: 7,5
Foto di Zadie Smith
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