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Silvia Avallone: Marina Bellezza

Ecco l'immagine del libro
Note Libro
1a edizione: Milano, 2013
Versione recensita: Rizzoli 2013
ISBN 9788817872362, 528 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 4,0

Premessa

Il nuovo libro di Silvia Avallone, “Marina Bellezza”, parte con le migliori intenzioni. Come si scopre dal docufilm pubblicato sulla pagina principale del suo sito, l’autrice intende raccontare una vicenda legata alla provincia italiana, la cui storia, tradizioni e potenzialità i giovani nostrani trascurano, attirati dalle luci (e dai riflettori) della grande città, e ovviamente dalla TV.

Si sa però che la strada per l’inferno è lastricata da buone intenzioni. “Marina Bellezza” è un libro che non riesce a sfruttare la conoscenza e l'amore dell’autrice per i luoghi in cui è ambientato, alla faccia della massima (attribuita a Umberto Eco) per cui "basta una buona ambientazione per fare metà di un buon romanzo."

Silvia Avallone, a differenza di quanto avvenne con il famosissimo “Acciaio”, stavolta non ha una storia originale da raccontare. Come spesso accade quando l’ispirazione latita, costruisce personaggi (soprattutto il principale) scollegati dalla realtà, con i quali il lettore non riesce a simpatizzare. Ci viene alla mente il secondo libro di Brizzi, “Bastogne”, i cui insoliti temi sembravano architettati appositamente per far dimenticare le atmosfere che avevano fatto la fortuna dell'opera prima. Siamo sicuri che l’autrice biellese saprà superare questo momento di stanca creativa e, proprio come il bravo Brizzi, trovare presto una voce originale che le permetta di uscire dall’ombra dell’esordio di grande successo.

Trama

"Marina Bellezza" è incentrato sulla figura di una giovane cantante che l'autrice immagina bella e determinata come pochi al mondo, e sul rapporto con la terra d’origine, il biellese, che ispira alla ragazza sentimenti contrastanti per l'intero romanzo. Marina ama la propria terra soprattutto perché ama Andrea, il quale da tale terra non si vuole staccare per nessun motivo: anzi, in controtendenza, vuole vivere dei suoi frutti. Al contempo, Marina vive la propria terra come un impedimento: lei intende raggiungere il successo televisivo, il quale non può che arrivare da una grande città come Roma o Torino o Milano.

La trama del libro è questa: Marina Bellezza sogna la città, lascia l’amore della sua vita e va in città, torna dalla città perché si rende conto di essere troppo legata all’amore della sua vita, ritorna in città, ritorna in montagna, ecc. Questo andirivieni si ripete per cinquecento pagine.

Ci sono alcune sotto-trame non molto più ispirate: il fidanzato di Marina - contro il volere della famiglia berlusconiana - va a vivere in campagna come “margaro”; il padre di Marina trascura la figlia per non tradire il proprio ruolo esistenziale di dongiovanni; la madre di Marina trascura la figlia perché non riesce a riprendersi dal dongiovanni ex-marito.

Come si sarà intuito, questo romanzo è costruito intorno a un personaggio e manca di una storia.

voto trama: 4,0

Personaggi

Quando non si ha a disposizione una storia interessante e si vuole costruire un romanzo attorno al carattere di pochi personaggi, questi personaggi

Con Marina Bellezza non accade nulla di tutto questo. Marina ha due sole dimensioni: il capriccio (che il fidanzato subisce in maniera inspiegabilmente passiva) e la ricerca spasmodica del successo televisivo. La Avallone non spiega mai cosa davvero la ragazza pensi: Marina si conosce per quello che dice (“Vincerò”, “Gliela farò vedere io”, “Nessuno mi toglierà quello che mi spetta”), ma quello che dice è assolutamente insufficiente affinché ci si possa veramente interessare al suo destino. La Avallone, come del resto si percepisce nel commiato del libro, ha idealizzato il proprio personaggio e, come tutti gli infatuati, non riesce a descrivere convincentemente l’oggetto della propria passione.

Gli altri personaggi del libro ruotano intorno a Marina Bellezza come asteroidi intorno a un buco nero. Alle volte emettono qualche raggio che si può captare dal pianeta Terra, ma - con grande frustrazione del lettore - prima o poi vengono inghiottiti e ridotti senza pietà a un silenzio ingeneroso.

voto personaggi: 4,0

Stile

Un romanzo povero di accadimenti dovrebbe essere lungo poche pagine scritte con la maggiore intensità possibile. “Marina Bellezza” è insensibilmente lungo. Questo difetto però non è imputabile solo alla scrittrice. E’ l’editore che in genere dispensa le direttive rispetto alla lunghezza del testo da pubblicare. Le avventure di Marina Bellezza si ripetono faticosamente, sempre uguali, ma sembra che nessuno di Rizzoli se ne sia accorto.

Per giunta, il lessico utilizzato dalla Avallone non è felice. Attinge a piene mani dalla cultura televisiva e sportiva italiana (per esempio: Marina è “difficile da gestire come Cassano o Balotelli”; Marina assomiglia a “Grace Kelly, ma con la malizia di Belen Rodriguez”); peccato che i lessici televisivi e sportivi siano poco adatti all'introspezione. Forse la Avallone voleva ottenere un effetto sarcastico? A noi è sfuggito del tutto. Il risultato è che chi legge il volume per astrarsi dalla volgarità della TV italiana vi ripiomba dentro con tutte le scarpe.

voto stile: 4,0

Note Finali

Questa recensione ci costa pena perché la Avallone, con "Acciaio", aveva aiutato a risollevare le sorti del romanzo italiano nel mondo. Consideriamo "Marina Bellezza" come un incidente di percorso. La Avallone è giovanissima e piena di risorse. Leggeremo il prossimo libro con la sicurezza che intraprenderà un percorso di ricerca di originalità e inventiva, che sono venute temporaneamente a mancare.
Voto finale: 4,0
Foto Silvia Avallone
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