Non avere paura dei libri è un meta-romanzo che parla di letture e di lettori.
In esso, Christian Mascheroni racconta dei propri grandi amori: i libri e la persona che glieli ha fatti conoscere, ovvero la propria madre Eva. Il primo amore è stato meno travagliato del secondo, visto che la madre di Christian era una persona molto intelligente, sensibile e fragile, e - come molte persone molto fragili – ha avuto la vita rovinata dall'alcool.
Ne emerge un réportage sentito e ben congegnato, benché per qualche lettore possa risultare troppo privato e sfociare nell'auto-referenzialità.
Trama
Christian Mascheroni viene iniziato ai libri da Eva, la madre viennese sensibilissima, la quale ama la vita ma ama anche dotarsi di vie di fuga da essa. Una via di fuga è proprio la parola scritta; l'altra è l'alcool. L'autore narra la storia di questo ménage a trois: lui, la madre e un terzo, a volte comodo (il libro) a volte incomodo (la bottiglia).
Si tratta dunque di un racconto di vita vissuta. Mascheroni narra la propria storia d'amore con i libri (e con la madre) nella maniera più dinamica possibile, considerato l'argomento. Vengono raccontati alcuni avvenimenti rilevanti; tuttavia dobbiamo riportare che avremmo gradito un maggiore numero di dialoghi (i fatti sono quelli, l'autore non se li poteva inventare, però si potevano descrivere più interazioni) per rimpolpare la trama, che altrimenti può risultare un po' monotona.
voto trama: 6,5
Personaggi
Christian Mascheroni fa una scommessa ardita, di cui bisogna rendergli merito: fonda un romanzo su se stesso e sul rapporto con la madre, un rapporto mediato e interpretato attraverso i libri. La scommessa risulta tutto sommato vinta, visto che il libro si fa leggere (grazie anche a un buon senso del ritmo e un lessico ben padroneggiato). Tuttavia abbiamo l'impressione che si potesse scavare più a fondo nei personaggi. Mascheroni dice poco di sé: si intuisce che ama molto lo studio, che tale amore non è sempre ricambiato e che ogni tanto gli piace andare in discoteca a incontrare sconosciuti, ma poco di più. Per esempio: cosa pensa dell'amore? Si deduce che ha avuto una storia importante fallita, ma con chi?
Si potrebbe obiettare che l'operazione di Mascheroni è quella di far conoscere i personaggi tramite i libri. A noi però è rimasta più di qualche curiosità insoddisfatta.
voto personaggi: 6,5
Stile
E' necessario essere dotati di buone qualità di forgiatori di frasi per scrivere un libro apparentemente tutto ispirato dalla vita quotidiana. Il rischio della monotonia è dietro l'angolo. Bisogna scacciarlo con un linguaggio ricco. Mascheroni ci riesce quasi del tutto. Va da sé che si rivolge a un pubblico ristretto, che sappia apprezzare la finezza dell'esperimento letterario.
voto stile: 8,0
Note Finali
Non avere paura dei libri è un lavoro molto originale. Come dicevamo in premessa, è un “meta-romanzo”. Ben scritto, non risulta mai noioso benché racconti una storia “privata” (per quanto “privata” possa essere una qualsiasi storia in epoca internet). Può piacere molto a un pubblico erudito, che ami la lettura e che ami leggere le avventure dei lettori.